
Mancora: Onde Perfette sotto il Sole Tropicale
Devo ammettere che prima di arrivare a Mancora ero un po’ scettico. Il mio amico Luca, che surfa da quando aveva quindici anni, me ne parlava da mesi: “Marco, devi assolutamente andarci! È il paradiso del surf in Perù!” Ma io, da bravo romano abituato alle spiagge del Lazio, pensavo fosse la solita esagerazione da surfista incallito.
Articoli correlati: Kuelap: La Machu Picchu del Nord
Mentre scrivo questo articolo, sto ancora scrollando le foto sul mio telefono (che miracolosamente è sopravvissuto alla sabbia e all’acqua salata), e mi rendo conto che forse Luca aveva ragione. Anzi, no… aspetta, non “forse” – aveva decisamente ragione. Mancora mi ha conquistato in un modo che non mi aspettavo, soprattutto considerando che il mio primo giorno è stato un vero disastro.
Se state pianificando un viaggio in questa piccola cittadina costiera del nord del Perù, preparatevi a un mix di emozioni contrastanti. Vi racconterò tutto: dalle delusioni iniziali alle scoperte inaspettate, dai consigli pratici (imparati spesso a mie spese) alle piccole perle nascoste che rendono Mancora speciale. E sì, vi dirò anche quanto ho speso realmente, perché i budget che si trovano online spesso sono completamente sballati.
Il Mio Primo Impatto con Mancora (Spoiler: Non È Stato Amore a Prima Vista)
L’Arrivo – Tra Aspettative e Realtà
Il viaggio da Lima è stato… interessante. Dieci ore di autobus notturno che, nonostante le promesse del sito web, non era proprio il “servizio premium” che mi aspettavo. Intorno alle 6 del mattino, con il telefono scarico e un mal di schiena che mi accompagnerà per i primi due giorni, sono sceso alla stazione di Mancora.
“Mamma mia, pensavo fosse più… come dire… sviluppata?” è stata la mia prima reazione guardandomi intorno. La cittadina sembrava ancora addormentata, con qualche cane randagio che mi guardava curioso e il rumore delle onde in lontananza come unico sottofondo. Il taxi per il centro costa circa 5 soles (nel marzo 2024), ma il tassista mi ha chiesto 15 – primo errore: non aver contrattato subito.
L’hotel che avevo prenotato online… beh, diciamo che le foto erano molto più generose della realtà. La stanza puzzava leggermente di umidità, il WiFi era praticamente inesistente e il condizionatore faceva più rumore di un aereo in decollo. Mi sono seduto sul letto e ho pensato: “Che cavolo ci faccio qui?”
Il Momento del Click (Autocorrezione Naturale)
Ma poi, il secondo giorno, tutto è cambiato quando ho deciso di svegliarmi presto per vedere l’alba. Ero uscito dall’hotel verso le 6:30, ancora un po’ scocciato per la nottata insonne, quando ho sentito questo suono… il rombo costante delle onde che si infrangevano sulla spiaggia.
Ho camminato verso la costa e… wow. Non so come descriverlo senza sembrare retorico, ma vedere quelle onde perfette illuminated dal sole del mattino è stato come un pugno nello stomaco. In senso positivo, eh! C’erano già alcuni surfisti in acqua, e da lassù, dal piccolo promontorio dietro la spiaggia principale, sembravano danzare sull’acqua.
Un pescatore locale, che stava sistemando le sue reti, mi ha fatto cenno di avvicinarmi. “¿Primera vez en Mancora?” mi ha chiesto con un sorriso sdentato. Quando ho annuito, mi ha indicato un punto più a sud: “Vai a Los Pocitos, gringo. Onde migliori, meno gente.” Questo consiglio si rivelerà oro puro.
Il bello è che volevo subito condividere tutto su Instagram, ma il WiFi era così lento che le foto non si caricavano. Alla fine ho pensato: “Pazienza, me le godrò senza filtri.”
Le Spiagge di Mancora – Guida Pratica (Non la Solita Lista Noiosa)
Playa Central – Il Cuore Pulsante
Onestamente, le prime due ore sulla spiaggia principale le ho passate solo a guardare. Non per ammirare il paesaggio (che comunque è spettacolare), ma per cercare di capire come funzionasse tutto. Dove noleggiare una tavola? Quanto costava un lettino? Dove potevo mangiare senza rischiare problemi intestinali?
I lettini costano circa 20 soles al giorno, ma ecco il trucco che ho scoperto per caso: se compri qualcosa al bar della spiaggia (anche solo una bottiglia d’acqua da 3 soles), spesso ti lasciano usare il lettino gratis. I bagni pubblici ci sono, ma… beh, portatevi sempre carta igienica dietro.
Per mangiare, ho imparato a osservare dove andavano i locali. “El Chalán” è diventato il mio posto del cuore: ceviche freschissimo a 25 soles, porzioni generose e il proprietario, Don Carlos, che dopo tre giorni mi salutava come un vecchio amico.
Una cosa che mi ha colpito è l’approccio dei venditori ambulanti. All’inizio ero un po’ infastidito dalle continue offerte di collane, braccialetti e frutta fresca. Poi ho capito che un semplice “No gracias, hermano” detto con il sorriso funziona molto meglio di qualsiasi tentativo di ignorarli. Rispetto reciproco, insomma.

Los Pocitos – Il Mio Spot Segreto (Ora Non Più)
Seguendo il consiglio del pescatore, il terzo giorno ho preso un mototaxi (7 soles, 15 minuti di viaggio) verso Los Pocitos. E qui è successo qualcosa di magico: mi sono perso. Il conducente mi ha lasciato al posto sbagliato, e io, con il mio spagnolo maccheronico, ho iniziato a camminare lungo la costa sperando di orientarmi.
Dopo venti minuti di cammino, ho trovato questa piccola baia nascosta dove le onde si infrangevano con una regolarità quasi ipnotica. C’erano solo tre surfisti in acqua e una famiglia di locali che faceva picnic all’ombra di alcune palme. Era come essere finito in una cartolina.
Le onde qui sono perfette per chi, come me, è ancora in fase di apprendimento. Non troppo alte (1-2 metri in media), break costante e fondale sabbioso. Il vento soffia da terra la mattina presto, rendendo la superficie dell’acqua liscia come uno specchio. I locali mi hanno spiegato che il periodo migliore va da aprile a ottobre.
Però c’è un problema che mi ha fatto riflettere: i rifiuti. Nonostante la bellezza del posto, lungo la spiaggia si vedono bottiglie di plastica e sacchetti trascinati dalle correnti. Ho scoperto che esiste un’iniziativa locale, “Mancora Limpia”, che organizza pulizie della spiaggia ogni domenica mattina. Ho partecipato una volta: un’esperienza che consiglio a tutti.
Articoli correlati: Paracas: Dove il Deserto Bacia l’Oceano
Una raccomandazione importante: le correnti qui possono essere insidiose, soprattutto durante l’alta marea. Se non siete surfisti esperti, rimanete vicino alla riva e chiedete sempre consigli ai locali prima di entrare in acqua.
Vichayito – Lusso vs Autenticità
A circa 10 chilometri a sud di Mancora si trova Vichayito, una zona più upscale con resort di lusso e spiagge private. Sono andato a dare un’occhiata, più che altro per curiosità, e devo dire che parte di me si sentiva in colpa per il contrasto sociale così evidente.
Da una parte, resort con piscine infinite e cocktail a 30 soles; dall’altra, pescatori che lavorano dall’alba al tramonto per guadagnare forse 50 soles al giorno. È uno di quei momenti in cui il turismo ti mette di fronte alle sue contraddizioni.
Tuttavia, se il budget ve lo permette, una giornata a Vichayito può valere la pena. Le spiagge sono meno affollate, l’acqua è cristallina e i servizi sono decisamente migliori. Un day pass per usare le strutture di un resort costa intorno ai 80-100 soles, incluso pranzo e bevande.
Il mio suggerimento per viaggiare in modo più sostenibile: se decidete di andare a Vichayito, mangiate nei piccoli ristoranti gestiti dalle famiglie locali lungo la strada. “Mariscos de la Tía Rosa” è un gioiellino: aragosta freschissima a prezzi onesti e una vista mozzafiato sulla baia.
Surf a Mancora – La Mia Curva di Apprendimento (Disastrosa ma Divertente)
Primo Giorno in Acqua – Umiltà Forzata
“Pensavo di essere bravo… che illusione!” Questa è stata la mia prima riflessione dopo aver passato due ore in acqua senza riuscire a stare in piedi sulla tavola per più di tre secondi consecutivi. Io che a Fregene qualche volta ero riuscito a surfare onde di 50 centimetri, mi sentivo praticamente Kelly Slater. La realtà è stata… umiliante.
Le onde a Mancora sono diverse da tutto quello che avevo provato prima. Più potenti, più veloci, più tecniche. Il primo giorno ho noleggiato una tavola da 9 piedi al “Laguna Surf Shop” (40 soles al giorno, deposito di 200 soles) e mi sono buttato in acqua con la sicurezza di chi non sa quello che lo aspetta.
Risultato: tre ore di bevute d’acqua salata, una grattugiata sulla schiena (protezione solare waterproof è fondamentale!) e un ego completamente distrutto. Ma anche una voglia matta di migliorare.
Le lezioni private costano circa 80 soles l’ora, quelle di gruppo 50 soles. Il mio consiglio? Fatene almeno un paio private all’inizio. Io ho avuto la fortuna di incontrare Miguel, un istruttore locale che surfa da quando aveva otto anni. “Il mare non perdona la fretta, hermano,” mi ha detto dopo aver visto i miei primi tentativi.
Consigli Pratici (Imparati a Mie Spese)
Dopo una settimana di prove ed errori, ecco cosa ho imparato:
Scuole di surf: “Otra Ola Surf School” è quella che mi ha dato maggiori soddisfazioni. Istruttori pazienti, attrezzatura in buono stato e un approccio che mette la sicurezza al primo posto. Evitate “Waves Paradise” – tavole malconce e istruttori che sembravano più interessati alle turiste bionde che all’insegnamento.

Equipaggiamento: La muta non serve (acqua a 22-24 gradi tutto l’anno), ma portate sempre una maglietta UV per evitare scottature. Le pinne sono utili se volete esplorare i reef più lontani. Casco? Io non l’ho mai usato, ma alcuni spot rocciosi lo richiederebbero.
Orari migliori: Dalle 6 alle 9 del mattino e dalle 4 alle 6 del pomeriggio. Il vento si alza verso mezzogiorno e rende tutto più complicato. Inoltre, la luce del mattino è magica per le foto (se riuscite a tenere il telefono asciutto).
Proprio ieri ho sentito da un amico che è appena tornato da Mancora che hanno aperto una nuova scuola, “Pacífico Surf Academy”, con attrezzatura completamente rinnovata. Non l’ho provata personalmente, ma le recensioni sembrano promettenti.
Progressi e Piccole Vittorie
Il momento in cui finalmente sono riuscito a cavalcare la mia prima onda “seria” (circa un metro e mezzo) è stato… indescrivibile. Ero in acqua da cinque giorni, avevo bevuto litri di acqua salata e collezionato lividi in posti che non sapevo neanche di avere.
Era il sesto giorno, verso le 7 del mattino. Miguel mi aveva posizionato più al largo del solito: “Oggi provi le onde vere, Marco.” Quando ho visto arrivare quella parete d’acqua verde, il cuore mi è andato a mille. Remata, spinta, alzata e… eccomi lì, in piedi, che scivolavo lungo la faccia dell’onda per almeno dieci secondi.
Il problema? Il telefono era scarico e non ho potuto filmare niente. Una lezione di vita: a volte è meglio vivere il momento senza preoccuparsi di documentarlo.
Per chi vuole documentare i propri progressi, consiglio l’app “Dawn Patrol” per tracciare le sessioni di surf e “Surfline” per controllare le previsioni delle onde. Una custodia waterproof decente costa sui 20-30 soles nei negozi di Mancora, ma portatevela da casa se potete – la qualità è decisamente migliore.
Articoli correlati: Le Linee di Nazca: Enigmi Tracciati nel Deserto
Vita Notturna e Gastronomia – Sorprese Inaspettate
Ceviche e Dintorni – Rivelazioni Culinarie
Non ero un grande fan del pesce crudo prima di arrivare in Perù, ma Mancora mi ha completamente convertito. Il ceviche qui non è solo un piatto, è una religione. E come ogni religione che si rispetti, ha i suoi templi sacri.
“La Sirena d’Juan” è diventato il mio posto del cuore. Juan è un signore di settant’anni che prepara il ceviche dal 1975, e quando assaggi le sue creazioni capisci perché non ha mai cambiato ricetta. Corvina freschissima, limoni appena spremuti, cipolla rossa tagliata finissima e quel tocco di aji amarillo che ti fa lacrimare gli occhi ma ti fa venire voglia di ordinarne un altro.
Il prezzo? 20 soles per una porzione abbondante, servita con patate dolci bollite e mais gigante. Ci sono andato così spesso che Juan ha iniziato a prepararmi “il solito” senza neanche che glielo chiedessi.
Una sera ho condiviso il tavolo con una coppia di francesi e due backpacker australiani. È così che funziona a Mancora: i ristoranti piccoli diventano punti di incontro, e prima che te ne accorgi stai pianificando escursioni con persone che hai conosciuto mezz’ora prima.
Per chi ha budget limitati, il mercato centrale è una miniera d’oro. Almuerzo completo (primo, secondo, bevanda e dessert) a 8 soles. La qualità è variabile, ma “Doña Carmen” al secondo piano non mi ha mai deluso.
Dopo il Tramonto – Mancora by Night
Mi aspettavo più casino, onestamente. Dalle storie che sentivo, Mancora doveva essere la Ibiza sudamericana. La realtà è più tranquilla, più autentica direi.
“Loki del Mar” è il punto di riferimento per i backpacker: ostello, ristorante e bar tutto in uno. L’happy hour dalle 6 alle 8 con pisco sour a 12 soles è un must. L’ambiente è internazionale, musica dal vivo il giovedì e venerdì, e una terrazza con vista oceano che al tramonto è semplicemente magica.

Per qualcosa di più locale, “El Ají Seco” è perfetto. Musica salsa, clientela mista (turisti e locali), e cocktail preparati con ingredienti freschi. Il proprietario, Carlos, è un personaggio: ex-surfista professionista che ha girato il mondo e ora gestisce questo piccolo locale con la passione di chi ha trovato la sua dimensione.
Un consiglio di sicurezza: dopo mezzanotte, evitate di camminare da soli sulla spiaggia. Non è pericoloso, ma è meglio non rischiare. I taxi sono sempre disponibili e costano pochissimo (3-5 soles per spostarsi in centro).
Ho notato una differenza generazionale interessante: i viaggiatori over 35 tendono a preferire luoghi più tranquilli come “Sunset Point”, mentre i ventenni si concentrano tutti al Loki. Io, a 32 anni, mi sono trovato a oscillare tra i due mondi.
Aspetti Pratici – Quello Che Nessuno Ti Dice
Budget Realistico (Numeri Veri, Non Quelli dei Blog)
Parliamo di soldi veri, non delle cifre fantasiose che si leggono online. Il mio budget giornaliero medio è stato di circa 120 soles (30 euro), ma variava molto a seconda delle attività.
Alloggio: Ostello in dormitorio 25-35 soles, camera privata in guesthouse 60-80 soles, hotel mid-range 120-180 soles. Io ho alternato tra ostello e camera privata, spendendo in media 50 soles a notte.
Cibo: Colazione al mercato 5 soles, pranzo in ristorante locale 15-25 soles, cena in posto turistico 35-50 soles. Se cucinate nell’ostello, potete ridurre facilmente a 20-25 soles al giorno.
Attività: Noleggio tavola da surf 40 soles/giorno, lezione privata 80 soles/ora, escursione alle piscine di Poza de Barro 25 soles, trasporto locale 5-10 soles al giorno.
Trucco per risparmiare: Questo l’ho scoperto per caso al terzo giorno. Se noleggiate la tavola da surf per una settimana intera, molti negozi fanno uno sconto del 30-40%. Inoltre, alcuni ostelli hanno accordi con le scuole di surf per sconti sui corsi.
La stagione fa una grande differenza. Sono stato a marzo (bassa stagione) e i prezzi erano circa il 20-30% più bassi rispetto ai mesi di luglio-agosto. Se avete flessibilità, evitate assolutamente le feste nazionali peruviane – i prezzi raddoppiano letteralmente.
Logistica e Connessioni
Trasporti: Da Lima, autobus Cruz del Sur (il più affidabile) costa 80-120 soles e impiega 18 ore. Volo Lima-Piura più taxi costa circa 200-250 soles totali ma risparmiate 15 ore. In città, mototaxi per tutto 3-7 soles, autobus locali 1 sol.
Connettività: Il WiFi negli ostelli è generalmente decente, ma dimenticate di caricare video su Instagram. La rete mobile 4G funziona bene in centro, ma diventa debole allontanandosi dalla costa. Comprare una SIM locale (Claro o Movistar) costa 10 soles più ricarica.
Articoli correlati: Raqchi: Il Tempio del Dio Wiracocha
Servizi essenziali: Banca con ATM ogni 200 metri in centro (commissioni 12-15 soles per prelievo). Farmacia “Inkafarma” aperta 24h sulla strada principale. Per emergenze, il centro medico “San Juan de Dios” ha personale che parla inglese.
A partire da marzo 2024, ho notato che molti ristoranti hanno iniziato ad accettare pagamenti con carta, cosa che prima era rara. Tuttavia, portate sempre contanti – molti servizi turistici applicano commissioni del 5-8% sui pagamenti elettronici.
Quando Andare – La Mia Esperienza Stagionale
Sono stato a Mancora a marzo, tecnicamente bassa stagione, e devo dire che è stato perfetto. Meno folla, prezzi più bassi, e il tempo era comunque fantastico: sole quasi tutti i giorni, temperature intorno ai 28-30 gradi, acqua a 23-24 gradi.
Parlando con i locali, ho scoperto che ogni stagione ha i suoi pro e contro. L’alta stagione (giugno-settembre) garantisce onde più consistenti e zero pioggia, ma i prezzi salgono e le spiagge si affollano. La stagione delle piogge (gennaio-marzo) può essere imprevedibile, ma quando non piove il tempo è spettacolare.

Se dovessi tornare, sceglierei aprile o maggio: fine della stagione delle piogge, onde ancora buone, prezzi ragionevoli e clima perfetto. Eviterei assolutamente dicembre-gennaio: troppa pioggia e tutto chiuso per le feste.
Un dettaglio che può fare la differenza: il vento. Da giugno a settembre soffia costantemente da sud, rendendo le condizioni ideali per il surf ma un po’ fastidiose per rilassarsi in spiaggia. Nei mesi più tranquilli, le mattine sono spesso completamente calme.
Riflessioni Finali – Perché Mancora Mi Ha Conquistato (Nonostante Tutto)
Il Bilancio Onesto
Pro: Onde fantastiche per tutti i livelli, cibo incredibile, gente accogliente, prezzi accessibili, atmosfera rilassata, tramonti mozzafiato.
Contro: Infrastrutture turistiche ancora in sviluppo, WiFi spesso lento, può essere troppo tranquilla per chi cerca vita notturna intensa, stagione delle piogge imprevedibile.
Non pensavo che imparare a surfare potesse insegnarmi così tanto su me stesso. Ogni onda mancata, ogni caduta, ogni piccolo progresso mi ha fatto capire l’importanza della pazienza e della perseveranza. Suona retorico, lo so, ma è la verità.
Le persone che ho incontrato hanno reso il viaggio speciale quanto i luoghi. Miguel, il mio istruttore di surf, che mi ha insegnato che “el mar no tiene prisa” (il mare non ha fretta). Juan del ristorante, che ogni sera mi raccontava storie dei “vecchi tempi” quando Mancora era solo un villaggio di pescatori. I ragazzi dell’ostello con cui ho condiviso cene, risate e qualche pisco sour di troppo.
Ora che sono tornato a Roma, quello che mi manca di più è il ritmo lento di Mancora. Svegliarsi con il suono delle onde, decidere spontaneamente se fare surf o semplicemente leggere un libro all’ombra di una palma. La sensazione di avere tutto il tempo del mondo.
Consigli per Chi Sta Pianificando
Mancora è perfetta per chi cerca un’esperienza autentica di surf e relax, senza le pretese di destinazioni più blasonate. Non aspettatevi Bali o le Canarie, ma piuttosto un posto dove il turismo non ha ancora cancellato l’identità locale.
È ideale per surfisti principianti e intermedi, amanti del cibo, viaggiatori con budget medio-basso, e chiunque voglia staccare davvero dalla routine quotidiana. Meno adatta a chi cerca lusso sfrenato, vita notturna intensa, o attività culturali strutturate.
Preparazione necessaria: Spagnolo di base (anche se molti parlano inglese), spirito di adattamento, e la voglia di uscire dalla propria comfort zone. Portate crema solare waterproof, un power bank potente, e scarpe che possano bagnarsi.
Non aspettatevi di tornare a casa con centinaia di foto perfette per Instagram. Aspettatevi invece di tornare con ricordi autentici, nuove amicizie, e forse una nuova passione per il surf. O almeno, un rispetto maggiore per chi riesce a stare in piedi su una tavola per più di dieci secondi.
Mentre finisco di scrivere questo articolo, sto già controllando i voli per tornare a Mancora. Non so ancora quando riuscirò a organizzarmi, ma una cosa è certa: la prossima volta voglio esplorare meglio la zona nord, verso Zorritos, e magari provare il surf notturno che alcuni locali mi hanno descritto come un’esperienza mistica.
Se state leggendo questo articolo perché state considerando Mancora come prossima destinazione, il mio consiglio è semplice: andate. Non sarà perfetta, non sarà lussuosa, ma vi regalerà qualcosa che pochi posti sanno dare: autenticità. E in un mondo sempre più standardizzato, l’autenticità vale più di qualsiasi resort a cinque stelle.
Riguardo l’autore: Marco si dedica a condividere esperienze di viaggio reali, consigli pratici e prospettive uniche, sperando di aiutare i lettori a pianificare viaggi più rilassanti e piacevoli. Contenuto originale, scrivere non è facile, se serve ristampare, per favore nota la fonte.